In teoria è possibile grazie ai risultati notevoli ed evidenti che si ottengono dopo la sua installazione, ma la legge italiana di fatto lo impedisce.
Altre azienda stanno lottando in questa direzione senza ottenere risultati tangibili dall’attuale situazione burocratica italiana.
Infatti l’unica legge in materia sull’ambiente (dedicata solo ai filtri antiparticolato) ha un punto importante che indica più o meno questo:
se ho valori di abbattimento evidenti a raggiungere il risultato cercato l’oggetto in questione potrebbe essere omologato ma deve rispondere di una prova chiamata di “durabilità” dove si deve installare e testare su strada o a banco prova su un mezzo con una percorrenza minima di 50.000km, percorsi i quali si deve verificare il quantitativo di particolato residuo e se ovviamente se riesce ancora a fare la sua funzione.
E’ del tutto evidente che essendo un oggetto da installare a monte e non “a valle” del motore tale prova risulta impossibile da eseguire e su questo cavillo la motorizzazione non rilascia l’omologazione, ne il legislatore prende in esame sistemi diversi da questo.
Su Web altre aziende con prodotti anche ben diversi dal nostro (e ben più costosi) hanno condotto battaglie importanti senza riuscire a trovare una soluzione, battaglie evidenziate anche da Rai 3 “Report”… evidenziando ancora una volta la tragica situazione italiana sulla questione.
Per cui… SAREBBE POSSIBILE, IN PRATICA NON SI PUO’ FARE.